La guerra tra Israele e Hamas prosegue e l’esercito dell’Idf è passato, come annunciato, all’allagamento dei tunnel con acqua marina.
Non si ferma la guerra tra Israele e Hamas con l’esercito israeliano che dopo aver annunciato la volontà di allagare i tunnel nei quali si nascondono i terroristi è passata ai fatti. In queste ore, infatti, l’Idf avrebbe dato il via alla prima operazione di allagamento con tanto di conseguenze terribili e replica immediata dell’organizzazione nemica.
Israele, primo tunnel di Hamas allagato
Le forze armate israeliane hanno compiuto un primo tentativo di allagare con acqua prelevata dal mare un tunnel militare di Hamas. Dopo le minacce, quindi, Israele è passata ai fatti. Da quanto si apprende, il primo tunnel allagato si troverebbe nel settore nord della striscia di Gaza. A renderlo noto la televisione pubblica Kan secondo cui questo tentativo è stato portato a termine con successo.
Secondo quanto affermato dall’emittente, l’Idf avrebbe montato grandi pompe nel settore nord della Striscia al fine di allagare piano piano tutti i tunnel individuati e stanare e sterminare una volta per tutti i terroristi. “Operiamo in modi svariati sotto al livello terrestre. I terroristi devono sapere che non saranno protetti nemmeno nei tunnel”, ha detto il portavoce militare Daniel Hagari.
La replica di Hamas
Israele ha quindi deciso di portare avanti le operazioni di allagamento prendendo in considerazione anche le terribili conseguenze del suo gesto. Infatti, oltre ai terroristi, nei vari tunnel sarebbero presenti anche civili in ostaggio che potrebbero quindi pagare con la vita tali azioni.
Al netto del primo allagamento, Hamas ha subito risposto cercando di mostrarsi forte. L’organizzazione ha spiegato di aver costruito i suoi tunnel per resistere a possibili tentativi di pompare acqua al loro interno. A sottolinearlo anche il portavoce del gruppo islamista palestinese Osama Hamdan citato dai media arabi.
«I tunnel sono stati costruiti da ingegneri ben addestrati e istruiti che hanno considerato tutti i possibili attacchi da parte dell’occupazione, compreso il pompaggio dell’acqua. I tunnel sono parte integrante della resistenza e tutte le conseguenze e gli attacchi previsti sono stati presi in considerazione”, le parole di Hamdan.